Graphic design e Intelligenza artificiale: la creatività è a rischio?

Graphic design e Intelligenza artificiale: la creatività è a rischio?

Con la diffusione dell’intelligenza artificiale alla portata di tutti negli ultimi mesi, c’è chi grida già aiuto e teme che il proprio lavoro possa essere compromesso da questa tecnologia. In effetti, ciò che l’intelligenza artificiale riesce a fare è sorprendente: scrive testi in pochi secondi imitando la creatività umana, genera template per siti web pronti per essere utilizzati, crea immagini con soggetti e caratteristiche che chiede direttamente l’utente.

 

L’intelligenza artificiale rappresenta una delle tecnologie più rivoluzionarie e innovative del nostro tempo. Con le sue capacità straordinarie, sta trasformando radicalmente la vita umana in tutte le sue dimensioni, offrendo soluzioni efficaci per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.

 

Come ogni novità in ambito tecnologico, porta con sé dubbi e perplessità, in particolare per quanto riguarda i lavori più creativi. Tra i professionisti più preoccupati ci sono i graphic designer. Cosa rischiano questi lavoratori con l’avvento dell’intelligenza artificiale?

Un valido alleato o un sostituto?

Lo scenario ci ricorda un po’ la seconda rivoluzione industriale. A un certo punto della storia, le macchine hanno sostituito le persone, per rendere i processi produttivi più rapidi e soddisfare la domanda dell’epoca. Chi si occupava di dividere dei prodotti pronti al confezionamento o di avvitare delle viti si è trovato in un altro settore dell’azienda o addirittura a casa.

 

Tuttavia, nonostante questa rivoluzione, il mondo del lavoro non è crollato. La disoccupazione non è aumentata, in quanto non tutte le mansioni umane possono essere sostituite. Inoltre, l’avvento di nuove tecnologie crea sempre nuovi posti di lavoro. Pensa all’arrivo di internet nelle case di tutti gli abitanti occidentali. Inizialmente fu vista come una sorta di minaccia, una tecnologia sconosciuta che entrava a far parte delle nostre vite, cambiandole completamente.

 

Eppure, di decennio in decennio, sono sorti nuovi posti di lavoro.

 

Si prevede lo stesso con l’intelligenza artificiale. E’ vero, si tratta di uno strumento che replica le capacità umane, ma che non le sostituisce completamente. Non è una novità che molte persone si affideranno a un software AI, più veloce, autonomo ed economico rispetto a un professionista, per ottenere i risultati che desiderano.

 

Ci sarà chi sfrutterà appieno ChatGPT piuttosto che contattare un copywriter esperto, c’è chi genererà il proprio sito da solo e anche chi non avrà bisogno di un graphic designer per le proprie attività di branding. Tuttavia, si prevede che non sarà una tendenza che porterà alla totale estinzione di un folto gruppo di professionisti.

Opportunità o minaccia

Gli algoritmi di apprendimento automatico possono analizzare grandi quantità di dati, studiare le preferenze degli utenti e generare proposte creative, consentendo una produzione più rapida e efficiente di design. Strumenti come i generatori di loghi automatici, i modelli predefiniti e i sistemi di suggerimenti di layout stanno diventando sempre più comuni. Tuttavia, non significa che l’AI farà tutto al posto del graphic designer.

 

L’avvento dell’AI ha portato a cambiamenti significativi nel mondo del lavoro creativo. Molti processi di design ripetitivi sono stati automatizzati, portando a una riduzione della domanda di lavoro tradizionale in alcune aree. Ad esempio, il design di biglietti da visita o brochure standardizzati può essere facilmente generato da algoritmi di AI, riducendo la necessità di designer umani per tali compiti specifici.

 

Tuttavia, l’AI non è ancora in grado di sostituire completamente il ruolo del designer umano. La creatività e l’intuizione umana sono elementi irrinunciabili nel processo di design. La capacità di comprendere le emozioni, interpretare i messaggi e creare esperienze uniche rimane prerogativa degli esseri umani. L’intelligenza artificiale può fornire suggerimenti e strumenti, ma la vera innovazione creativa proviene ancora dalla mente umana.

 

Come spesso si è detto negli scorsi mesi, l’intelligenza artificiale non deve diventare un nemico del professionista, ma un suo valido alleato, una sorta di dipendente che si occupa dei lavori più alienanti e ripetitivi che, però, ha il vantaggio di non richiedere uno stipendio.

 

I designer possono quindi utilizzare l’IA come un alleato per l’ispirazione, l’esplorazione di nuove idee e il miglioramento delle loro capacità creative. L’IA può offrire suggerimenti di design, raccogliere dati sulle preferenze degli utenti e consentire una produzione più efficiente, ma è sempre il designer umano a prendere le decisioni finali e a dare forma alle idee.

La mancanza di originalità

Altro timore legato all’avvento dell’AI riguarda la ripetitività dei risultati e la mancanza di originalità. È fondamentale evitare che l’IA diventi un semplice strumento per generare opere artistiche uniformi e prive di personalità. L’unico modo per fare questo è intervenire professionalmente, apportando la componente umana alle proprie opere.

 

In secondo luogo, c’è il rischio dello sfruttamento indiscriminato e non retribuito del lavoro degli artisti da parte di un piccolo gruppo di aziende. È importante che gli artisti mantengano il controllo delle proprie creazioni e vengano adeguatamente riconosciuti e ricompensati per il loro lavoro. Le questioni legate alla proprietà intellettuale, ai diritti d’autore e alla giusta remunerazione diventano ancora più cruciali nell’era dell’IA, in cui le opere artistiche possono essere create, riprodotte e distribuite in modo automatizzato.

 

Per garantire un futuro sostenibile per la creatività artistica nell’era dell’IA, è necessario promuovere un dialogo aperto tra artisti, studiosi, sviluppatori di tecnologia e legislatori. Dovrebbero essere stabilite politiche e norme che tutelino i diritti degli artisti e incoraggino l’innovazione responsabile, prevenendo la standardizzazione e il dominio monopolistico.

Conclusioni

L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui il graphic design viene creato e realizzato. Mentre l’automazione offre vantaggi di efficienza e produzione rapida, la creatività e l’intuizione umana rimangono irrinunciabili nel processo creativo.

 

Non possiamo negare che lo sviluppo sempre più massivo dell’intelligenza artificiale porterà a una rivoluzione del mondo del lavoro, come è successo in passato con l’avvento di nuove tecnologie. Ci saranno professionisti che non resisteranno al cambiamento e che dovranno quindi sospendere la propria attività. Ci sarà chi invece troverà nell’AI un alleato fondamentale in grado di velocizzare il lavoro e renderlo più elevato qualitativamente.

 

L’emergere di qualcosa di interessante dipende dal dialogo attivo con la macchina, piuttosto che da un semplice utilizzo passivo. Il settore dell’IA offre molte opportunità agli artisti e alle figure creative, a condizione che si adotti un approccio critico e consapevole.