Block Notes: la storia della Moleskine
Diciamo la verità: chi non ha mai avuto, almeno una volta nella vita, un taccuino Moleskine in borsa o nella tasca del cappotto? Certamente il più amato al mondo, con la sua copertina rigida o morbida, gli angoli arrotondati, le pagine color avorio, il nastro-segnalibro e l’elastico di chiusura (senza dimenticare le splendide edizioni speciali!). Linee semplici che hanno reso Moleskine originale e inconfondibile, così come la sua storia.
Moleskine: nascita di un brand, pagina dopo pagina
Inizialmente, il taccuino di cui parliamo era prodotto in Francia, grazie al lavoro artigianale di una legatorìa che riforniva le cartolerie parigine, frequentate dalle avanguardie artistiche e letterarie della nazione.
Nel 1986 scomparve l’ultimo produttore e iniziarono a diffondersi agende più moderne.
Successivamente, nella metà degli anni ’90, la piccola azienda milanese Modo & Modo, che si occupava della distribuzione di piccoli oggetti di design, acquistati in giro per il mondo, ebbe un’intuizione: realizzare un kit per tutti i professionisti creativi. Componente fondamentale? Proprio il celebre taccuino nero, che l’azienda decise di riprodurre, inserendo all’interno tutta la storia.
Il punto di riferimento fu lo scrittore-viaggiatore inglese Bruce Chatwin, esperto d’arte, che girava il mondo e scriveva tutti i suoi libri su particolari taccuini che acquistava in una piccola cartoleria di Parigi.
Fu proprio lui a menzionare lo storico block notes nel suo Le vie dei canti (1986), citando il prezioso fornitore di quaderni in Rue de l’Ancienne Comédie a Parigi.
Modo & Modo iniziò, così, a diffondere i taccuini in Europa, Stati Uniti e Giappone nel 1999, dopo aver registrato il marchio Moleskine.
Oggi sono sempre più numerose le comunità di appassionati che scrivono e disegnano su un’agenda Moleskine per poi condividere le migliori creazioni sui principali social media. Nonostante PC e tablet consentano di prendere appunti e archiviare bozze, infatti, la carta rimane un prezioso strumento per tutti.
Block notes: utilità dei taccuini cartacei
Per quale motivo dovremmo utilizzare carta e penna se le nuove tecnologie ci aiutano a modificare i documenti direttamente online, ovunque, da qualsiasi dispositivo? Innanzitutto per ragioni puramente “affettive”: tantissime persone non riescono davvero a separarsi dalle vecchie abitudini, perché magari hanno sempre avuto un diario, perché durante i viaggi adorano annotare percorsi e pensieri, perché ciò che si scrive “a mano”, e non tramite tastiera, rimane più vivo nella mente e, in un certo senso, anche ben custodito…
Molti utenti, infatti, evitano di utilizzare le agende elettroniche o di archiviare informazioni tramite servizi di cloud computing, per paura di perdere i propri dati a causa di distrazioni, problemi tecnici o violazioni della privacy.
In certe occasioni, poi, scrivere su carta è molto più pratico. Pensiamo ai classici ricettari: utilizzare un tablet in cucina, per dare un’occhiata agli ingredienti o rileggere un procedimento, in piena fase operativa, sarebbe senza dubbio difficile. Realizzare un quaderno, un album o raccogliere semplicemente delle schede come preferiamo, oltre ad essere un’ottima idea per organizzare i contenuti, è anche un bel modo per dare sfogo alla propria creatività!
Il block notes è anche un utilissimo strumento per registrare le spese familiari, progettare le fasi di un evento speciale, scrivere storie. Non ci sono costrizioni: ogni pagina bianca è tutta da vivere.
Non dimentichiamo, infine, che molte aziende scelgono di regalare un block notes ai propri clienti e dipendenti in occasione di ricorrenze particolari o, semplicemente, come gadget promozionale.
I servizi di stampa online facilitano l’operazione, perché consentono di caricare un file personalizzato e individuare il formato più adatto (A4, A5 o A6). Inoltre, non è raro trovare un taccuino tra i regali solidali proposti dalle organizzazioni non profit a tutti coloro che, in cambio di un dono utile, decidono di sostenere importanti progetti sociali. Prendere nota per lavoro… ma anche per far del bene! 🙂
Add Comment
Devi essere connesso per inviare un commento.